Nuove idee…

Care lettrici, cari lettori,
rieccomi dopo una lunga assenza. Il cortometraggio dell’Assedio di Osgiliath è pronto da diverso tempo…ho avuto la tentazione di mostrarvelo, però ho preferito aspettare ancora perché il doppiaggio non è completato e le voci generate dell’IA, con tutto il rispetto, non reggono il confronto con quelle dei nostri doppiatori…perciò vi chiedo ancora un po’ di pazienza, nella speranza che Babbo Natale quest’anno possa portare un bel regalo a tutti noi!

Questa premessa, tuttavia, non deve trarre in inganno sul lungo silenzio di questi ultimi mesi: in realtà, nei micro-scampoli di tempo che la frenetica vita lavorativa riesce ancora a riservarmi, ho cercato di portare avanti, almeno teoricamente, il grande progetto di revisione del Ciclo del Marinaio.

Una revisione che si sta rivelando molto più complessa del previsto, perché non si limita alla correzione di qualche refuso oppure all’inserimento di qualche nuova parola qua e là, ma che mi interroga continuamente sulle scelte narrative interne al volume. Alcuni personaggi potrebbero scomparire – non Erfea e Miriel, naturalmente – e ad altri vorrei attribuire uno spazio maggiore…

Alcuni passaggi che vent’anni fa mi sembravano convincenti, adesso non lo sono più…

Uno di questi riguarda il racconto de “Il Marinaio e il Concilio di Orthanc”, al cui interno l’escamotage narrativo utilizzato per consentire a Erfea di riconoscere una traccia del Re Stregone negli archivi di Umbar non mi sembra più molto plausibile. Nella versione corrente (potete leggerla o rileggerla qui Caccia ai Nazgul! (parte I)), infatti, la ricerca di Erfea viene coronata dal successo perché quest’ultimo riconosce nei rotoli reali la grafia di Er-Murazor, alias il Re Stregone, confrontandola con quella di un messaggio vergato su un frammento di pergamena molti anni prima (trovate raccontato questo episodio qui: Uccidete Miriel! Complotto a Numenor).

Non si capisce, però, perché: A) Erfea avrebbe dovuto conservare per così tanto tempo un frammento di pergamena e portarselo continuamente con sè; B) (soprattutto) come avrebbe dovuto ricordare, dopo tanti anni, che si trattava della stessa grafia. Va bene che è un numenoreano, ma a tutto c’è un limite….

Ho deciso così di sostituire l’indizio della grafia con quello rappresentato dalla firma “Principe Er-Murazor” che quest’ultimo avrebbe apposto in calce al documento incriminato. Un piccolo errore, certo, ma a chi sarebbe venuto in mente di indagare su un nome e su un titolo che a Numenor, dopo oltre millecinquecento anni, non avrebbe dovuto svelare alcunché? A Erfea, senza dubbio: e allora diventa più realistico immaginare che quest’ultimo, riconoscendo un nome adunaico e una carica nobiliare di alto livello, decida di indagare negli alberi genealogici delle linee reali numenoreane sapendo che molti nomi tendono a ripetersi nei secoli e sperando così di individuare la famiglia corretta cui sarebbe appartenuto la “mente grigia” che aveva ordito il complotto nel quale, suo malgrado, tanti anni prima era rimasto invischiato.

L’indagine, dunque, sarebbe motivata dal desiderio di scoprire chi fosse questo “principe Er-Murazor”, senza avere idea che si trattasse di un Nazgul. La vicenda prenderà una piega inaspettata quando Erfea scoprirà che è esistito un solo principe Er-Murazor, del quale si ignora la data di morte e, consapevole delle leggende in merito alla presenza di tre numenoreani di alto lignaggio tra gli Spettri dell’Anello – le stesse cui accenna Tolkien nel Silmarillion – inizierà a sospettare che quest’uomo non sia mai morto e che si sia trasformato in un Nazgul…

Che ne dite? Vi piace questa modifica?

Aspetto i vostri pareri, a presto!

Orchi, elfi e nani: l’assedio a Osgiliath

Care lettrici, cari lettori,
mi scuso per la lunga assenza dal mio blog, ma ho avuto settimane molto intense. Mi perdonerete, perciò, se solamente oggi riesco a condividere queste nuove immagini del cortometraggio “Assedio a Osgiliath” che sarà terminato nei prossimi mesi.

Spero di avere presto novità da comunicarvi…intanto vi lascio con le nuove illustrazioni che ritraggono orchi intenti ad assediare Osgiliath…Erfea, Naugh-Thalion e Gor sulle mura della capitale di Gondor…e gli elfi guidati da Glorfindel che accorrono a difesa della città, ritratta, nell’ultima immagine, mentre il sole sorge.

A presto, buon fine settimana!

Gli occhi di Miriel

Care lettrici, cari lettori,
sui social mi sono imbattuto in questa immagine molto evocativa della quale, purtroppo, non sono riuscito a rintracciare l’autore. Osservandola mi ha fatto tornare in mente un brano tratto dal mio “Racconto del Marinaio e del Messere di Endore” nel quale viene rivelata a Erfea la vera identità di Miriel:

“Temevo che sarebbe giunto questo giorno, ché io avrei assaporato il dolce e l’amaro allo stesso tempo; colmi di vergogna sono questi miei occhi, ché essi, a lungo occultati dall’inganno e dalla paura, tennero nascosta la mia identità”. Sospirò un attimo, indi proseguì: “Ignoro quanto dolore alberghi nel tuo animo, Erfëa, figlio di Gilnar, tuttavia non ti domando perdono, ché ignoravo quale fosse il tuo parere in questa faccenda e non desideravo arrecare ai nostri animi ferite ancor più gravi di quelle che un tempo ti inflissi, per tema che il tuo sentimento nei miei confronti fosse viziato dalla notorietà del mio lignaggio in questa contrada; avviene sovente che molti dolori debba conoscere il nostro animo, affinché essi possano scongiurare sventure ben più grandi e terribili”.

Nuovo step del cortometraggio animato “Assedio a Osgiliath!”

Care lettrici, cari lettori,
queste prime settimane del nuovo anno sono trascorse così freneticamente che ho dimenticato di mostrarvi il nuovo step del mio cortometraggio dedicato all’Assedio a Osgiliath nella Seconda Era. Siamo un po’ in ritardo con i tempi previsti…del resto si tratta di un lavoro complesso che lo studio Onirismi sta gestendo nel miglior modo possibile. A breve avremo anche l’audio ufficiale – con al doppiaggio, ancora una volta, la bravissima Gemma e una new entry che si occuperà delle voci maschili – che sostituirà l’AI.

Spero di aver presto nuove illustrazioni da mostrarvi, a presto!

La voce del Re Stregone

Care lettrici, cari lettori,
voglio augurarvi un nuovo anno felice proponendovi un altro piccolo tassello della nuova animazione intitolata “L’assedio ad Osgiliath”: si tratta della voce ufficiale del Re Stregone che, nel montaggio finale, sostituirà quella prodotta dall’AI.

Spero possa piacervi, serene feste a tutti voi!

Domenico

Nuove immagini del corto animato “L’assedio di Osgiliath”!

Care lettrici, cari lettori,
vi mostro in anteprima nuove immagini tratte dal corto animato “L’assedio di Osgiliath”, ispirato al “Racconto del marinaio e del Re Stregone” e che sarà completato entro il mese di gennaio 2025!

In prossimità di ciascuna immagine potrete trovare una didascalia tratta dal racconto cui il corto si ispira e che vi aiuterà, spero, ad apprezzare vieppiù il notevole lavoro svolto dallo studio grafico Onirismi.

A presto per nuovi aggiornamenti!

Furtivi e occultati dalla coltre di tenebra che le eruzioni dell’Orodruin rendevano grigia e fosca, i servi del Nemico si andavano adunando in gran numero; ed ecco che al termine dell’Estate, Ar-Thoron apparve a Erfëa, che, ritto sul pinnacolo della torre più alta di Osgiliath, era immerso in profonda meditazione.

Simili a un’oscura marea, simili a una fiamma destatasi a oriente che nel suo percorso consumi ogni cosa che incontri, così le truppe di Mordor mossero all’attacco e il secondo assedio di Osgiliath ebbe inizio; possenti macchine da guerra, spinte da bestie senza nome, furono avvicinate alle bianche mura che nessun nemico aveva mai oltrepassato, mentre cavalieri
provenienti dalle remote contrade del Khand e dall’Harad cavalcavano rapidi attorno alla città, scuotendo corte aste sugli scudi guarniti di punte acuminate in bronzo e di oscene figure
in oro; crudeli capitani aizzavano le loro truppe e l’eco delle loro alte voci giungeva alla città. Esterling, armati da pesanti mazze e da scuri in ferro, si inerpicavano sulle rozze passerelle che dalle alte torri d’assedio sporgevano, mentre arcieri giunti dalle terre dei Chey a meridione e frombolieri delle isole di Wolim bersagliavano di proiettili avvelenati i soldati dell’Alleanza.

Una mattina, tuttavia, giunsero a Osgiliath inaspettatamente novelle di speme intrise, ché le aquile di Manwë riferirono che le prime avanguardie delle schiere di Gil-Galad e di Elendil avevano attraversato l’Alto Passo sulle Montagne Nebbiose e si accingevano a fare il loro ingresso nelle vaste distese del Rhovanion;

Cupi divennero i pensieri di Erfëa allorché scorse le cuoiose ali piombare sulla città, sebbene egli sperasse nel suo cuore che non si trattasse dei Draghi del Ghiaccio, di cui molto aveva
sentito dire nel corso dei suoi lunghi viaggi a settentrione; lesta, tuttavia, la sua speme venne meno allorché i servi di Morgoth ricoprirono di fredda brina i preziosi mosaici che ornavano i minareti e le ampie terrazze, seminando il panico tra i soldati.

Atti di valore furono compiuti durante quella di notte ed essi risuonano ancor oggi gloriosi agli orecchi di quanti ascoltano narrare tali vicende; non vi erano, tuttavia, solo i pesanti battenti delle porte da difendere, ché le mura esterne erano state abbandonate nelle mani degli Orchi e degli altri schiavi sottomessi a Sauron e se costoro non avevano ancora fatto il loro ingresso in città avveniva solo perché gli arcieri, protetti e occultati dall’enorme mole delle torri e dei merli interni, continuavano a scagliare frecce e proiettili su quanti si approssimavano loro.

Grida confuse si levarono da Osgiliath e molti capitani, senza che alcun ordine fosse stato dato loro, gettarono le armi e a nuoto attraversarono l’Anduin, raggiungendo in tal modo la sponda occidentale, ove credevano stoltamente non sarebbe giunta la minaccia dei Nazgûl; impaurite, le schiere degli alleati arretrarono e la catastrofe sarebbe invero giunta su ali di tenebra, se Erfëa non fosse balzato lesto sulla breccia, soffiando nel suo olifante.