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Gli Istari Blu

(Immagine: https://www.facebook.com/notpill/?hc_location=ufi)

Nel primo film della trilogia dell’Hobbit girata da Peter Jackson avviene un breve scambio di battute fra Bilbo e Gandalf: l’argomento della conversazione sono gli Stregoni, ossia gli Istari presenti nella Terra di Mezzo. È uno dei passaggi che ho apprezzato maggiormente perché nella trilogia cinematografica del Signore degli Anelli la questione non era stata affatto toccata: gli spettatori (non i lettori) erano così usciti dalle sale cinematografiche con le idee poco chiare su Gandalf e Saruman; è vero che nella Compagnia dell’Anello Gandalf accennava a un “capo del suo ordine” (ossia Saruman) ma poi questo argomento non veniva più toccato e la questione restava avvolta nel mistero…

Torniamo però al primo film dell’Hobbit: quando Bilbo chiede a Gandalf se ci sono altri come lui in giro per la Terra di Mezzo, questi inizia la sua risposta citando per i primi i due stregoni blu: con grande sincerità, egli ammette di non vederli da così tanto tempo da aver perfino dimenticato i loro nomi.

Effettivamente degli Stregoni Blu si conosce davvero poco: anche nel libro del Signore degli Anelli, l’unico che vi accenni qualcosa è Saruman, il quale, facendosi beffe di Gandalf, gli chiede se vuole ottenere i cinque bastoni degli Istari, lascendo intendere che, oltre a lui, il suo interlocutore e Radagast, vi siano altri due stregoni, che però non sembrano avere alcun ruolo evidente nelle storie di quei giorni.

Un capitolo intitolato “Gli Istari”, pubblicato nel volume “I Racconti incompiuti”, tuttavia, offre al lettore un quadro abbastanza approfondito della vicenda: gli Istari, come è già stato chiarito nelle appendici del Signore degli Anelli, compaiono verso l’anno mille della Terza Era nella Terra di Mezzo. Essi provengono da Valinor e sono in realtà Maia incarnati, ossia spiriti angelici che hanno preso sembianze umane: invecchiano molto più lentamente rispetto alle altre creature della Terra di Mezzo, non devono (o non dovrebbero) ambire al dominio sui Popoli Liberi, essendo il loro compito quello di ispirare atti di resistenza contro Sauron, il quale proprio negli stessi anni iniziava a riprendere il suo oscuro potere. In questo capitolo si legge che «quanto al Blu, poco se ne sapeva all’ovest, e non avevano altri nomi se non Ithryn Luin, “gli Stregoni Blu”; essi infatti si recarono all’Est con Curunir (ossia Saruman, NdA), ma mai ne tornarono e si ignora se vi rimasero, perseguendo gli scopi per cui erano stati inviati, o se perissero o, come alcuni ritengono, fossero accalappiati da Sauron e ne divenissero servi» (pp. 515-516). Da un abbozzo narrativo di Tolkien, sappiamo che i cinque Istari furono scelti dai Valar per recarvisi nella Terra di Mezzo: qui scopriamo che i due Stregoni Blu avevano nome Alatar e Pallando e che, su indicazione del vala Orome, si erano recati nelle zone più remote della Terra di Mezzo.

Perché ne scrivo allora in questo blog, che si riferisce principalmente a storie e vicende della Seconda Era? La risposta sta, ancora una volta (cfr. Post Scriptum su Miriel) nel volume inedito in Italia “The peoples of Middle-Earth”: qui Tolkien stravolge completamente l’origine degli Stregoni Blu. In questa nuova versione, essi non sarebbero più arrivati alla Terra di Mezzo insieme a Saruman, Gandalf e Radagast, ma nella Seconda Era, più o meno nell’anno 1600, (insieme a Glorfindel, unico elfo ad aver fatto ritorno alla Terra di Mezzo dopo essere stato ucciso durante la fuga da Gondolin), la stessa epoca nella quale Sauron raggiungeva l’apice del suo potere, grazie alla forgiatura degli Anelli. Divennero noti come Morinehtar e Rómestámo, “Cacciatore di tenebre” e “Aiutante dell’Est”, e riuscirono a impedire alle forze dell’Oriente di superare numericamente quelle dei Popoli Liberi in Occidente: il loro compito fu, dunque, quello di soccorrere le poche popolazioni orientali che non si erano sottoposte a Sauron, cercare il suo nascondiglio dopo la sua prima caduta alla fine della Seconda Era (missione nella quale, evidentemente, fallirono) e scongiurare, durante la Terza Era, la vittoria dell’Oscuro Signore, soccorrendo, ancora una volta, quelle popolazioni dell’Est ribelli al potere di Sauron.

Questi elementi, per quanto scarni e mai sviluppati organicamente dall’autore, aprono tuttavia scenari suggestivi per chi volesse scrivere una storia dell’Oriente della Terra di Mezzo e ci restituiscono, ancora una volta, in perfetta sintonia con il pensiero di Tolkien, una visione meno manicheista degli Uomini rispetto a quella, un po’ troppo superficialmente suggerita dalla trilogia di Peter Jackson, che vedrebbe l’Occidente contrapposto in toto a un Oriente corrotto e senza speranza.

Er-Murazor, il Primo dei Nove

Il secondo figlio di Tar-Ciryatan, dodicesimo re di Numenor, aveva nome Er-Murazor e divenne uno degli Uomini più potenti e influenti dell’isola. Egli nacque nel 1829 S.E. nella città portuale di Andunie, durante un’eclissi solare: gli fu dato nome Tindomul (in Quenya “Figlio della Doppia Luce”), sebbene quelli della corte di Tar-Ciryatan, ostili agli Elfi, preferissero chiamarlo con il nome adunaico di Er-Murazor (il Principe Nero).

Er-Murazor era il fratello più giovane di Atanamir il Grande, che presto sarebbe divenuto re, ed era simile al fratello nel carattere: sostenne le ambizioni del padre e insisté per aumentare lo sfruttamento della Terra di Mezzo; era superbo, avido e ambizioso, come il fratello e il padre allo stesso tempo; tuttavia, poiché era stato escluso dalla successione al trono, non riuscì a ottenere il favore e l’attenzione che erano concessi ad Atanamir. Er-Murazor divenne geloso dell’erede dello scettro e la gelosia presto si tramutò in odio e ambizione irrefrenabile. L’avidità consumò lo spirito del Numenoreano, cosicché nel 1880 S.E., il Principe Nero raccolse una piccola flotta e si diresse verso i lidi della Terra di Mezzo, onde stabilire un proprio dominio su quelle regioni. Il suo primo attracco avvenne a Lond Daer, nel Sud dell’Eriador, alle foci del Gwathlo: Er-Murazor e il suo esercito presero a controllare la regione, con l’intenzione di impadronirsi del porto. Il suo tentativo, tuttavia, non ebbe successo, ed egli mosse verso Umbar; in seguito a una serie di scontri, Er-Murazor stabilì il suo dominio su quelle regioni, con grande dispiacere di suo fratello. Tar-Ciryatan ordinò allora al suo secondogenito di rendere il proprio tributo a Numenor, e il Principe Nero, prontamente, rifiutò.

L’Oscuro Signore seppe del rancore di Er-Murazor nei confronti della sua antica patria e della sua paura per la morte; egli sfruttò tali debolezze e lo convinse di essere depositario di un sapere ignoto ai saggi di Numenor, con il quale il principe sarebbe divenuto invincibile. Nel 1883 S.E. Er-Murazor si recò presso Barad-Dur, divenendo un discepolo di Sauron; nei successivi centocinquanta anni studiò le Arti Oscure e divenne uno stregone molto potente, al punto che egli non aveva rivali nella Terra di Mezzo, a eccezione dello stesso Maia caduto, il quale ben presto fece del suo allievo il primo capitano delle armate di Mordor. Nell’anno 1998 S.E., Er-Murazor promise piena fedeltà al suo signore e ricevette il più potente degli Anelli del Potere degli Uomini: il primo dei Nazgul, il Principe Nero, divenne noto come il Re Stregone e il Signore di Morgul.

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Suggerimenti di lettura:

I Nazgul

Khamul, il Secondo, l’Ombra dell’Oriente.

Dwar di Waw, il Terzo, il Signore dei Cani

Indur, la Morte dell’Alba, il Quarto

Akhorahil, il Re Tempesta, il Quinto

Hoarmurath di Dir, il Re del Ghiaccio, il Sesto.

Adunaphel l’Incantatrice. La Settima

Ren il Folle, l’Ottavo

Uvatha, il Cavaliere, il Nono

Post-scriptum su Miriel

Proprio poche ore dopo aver pubblicato il mio articolo su Miriel, ho trovato un interessante sito http://tolkiengateway.net/wiki/ che mi ha permesso di scoprire un «retroscena» della concezione della figura dell’ultima principessa numenoreana negli scritti tolkieniani. Ignoravo, infatti, che lo stesso Tolkien avesse abbozzato una figura maschile alternativa a quella di Ar-Pharazon…e con mio grande stupore e piacere, ho scoperto che si trattava di un altro membro della famiglia reale, proprio come Erfea!

Il suo nome era Elentir e avrebbe dovuto essere il fratello di Amandil, padre del più noto Elendil e nonno di Isildur e Anarion. Nei quattro abbozzi della storia di questo personaggio – pubblicati all’interno del volume “The Peoples of Middle-Earth. The History of Akallabeth” – Elentir è presentato come innamorato di Miriel: a seconda delle diverse versioni, tuttavia, egli non è corrisposto, o lo è solo inizialmente, o, ancora, finisce per essere rifiutato da Miriel, che cede alle lusinghe di suo cugino. Nel suo ultimo abbozzo, tuttavia, Tolkien abbandonò questo personaggio e modificò la storia di Miriel nella versione presentata nel Silmarillion, preferendo che la principessa numenoreana fosse costretta a sposare suo cugino Ar-Pharazon: stando così le cose, Elentir non aveva più ragione d’esistere e fu cancellato dalla Storia.

Al di là di questa interessante scoperta (mi rammarico che non tutti i volumi della “History of Middle Earth” siano stati tradotti in italiano), ciò che mi ha piacevolmente colpito è che Tolkien avesse immaginato un ruolo più complesso per Miriel e, soprattutto, l’esistenza di un personaggio maschile innamorato di lei, da contrapporre al perfido Ar-Pharazon. Ho così il sospetto che, in fondo, gli avrebbe fatto piacere scoprire che qualcuno abbia ripreso e sviluppato la sua idea…e che il principe Erfea avrebbe riscosso la sua simpatia e approvazione. Un buon viatico per proseguire nella creazione di nuove storie!

Una rosa nel vento – Miriel

La più bella delle Numenoreane. Miriel

Illustrazione – L’eroismo di Miriel

Ritratti – Miriel ed Erfea…e un nuovo racconto

Storia di Miriel – Una profezia infausta?Uccidete Miriel!

Storia di Miriel – Una promessa mancata

Storia di Miriel – Un’ascesa al trono contrastata

Storia di Miriel – La minaccia di Pharazon

Storia di Miriel – Una festa a lungo attesa…

Miriel

Miriel

Miriel, unica figlia di Tar-Palantir, re di Numenor e di Tar-Silwen, sua sposa, nacque ad Armenelos, la capitale del grande regno degli uomini dell’Ovest, nell’anno 3117 della Seconda Era. Era ritenuta la più bella donna della sua epoca, dotata di una capigliatura bionda (insolita fra i Numenoreani) e degli occhi chiari comuni fra la sua gente. Così è descritta nel Ciclo del Marinaio:

La sua bellezza era simile alla chiara notte estiva, quando alta splende Ithil sulle bianche montagne di Avallone; luminosa era in lei la bianca luce di Earendil, ché era nata durante la notte di mezza-Estate, quando Vingilot lasciava cadere le sue lacrime argentate sulle terre dei mortali. […] Molti furono coloro che si chiesero se Lorien non avesse confuso le loro menti mortali, mostrando la bellezza di Varda, sposa di Manwe e regina dei Valar, ché mai si era visto in quel luogo un simile chiarore, uguale a quello emanato dalle più nobili stelle del creato. Assorti, ciascuno nel proprio silenzio, i presenti non riuscivano a distogliere il loro sguardo dal viso della principessa, mentre i pensieri vagavano confusi e commossi da tanta bellezza.

Era perciò imparentata alla lontana con Erfea, essendo questi erede della linea di Atanalcar, quarto e ultimo figlio di Elros Tar-Minyatur, mentre lei discendeva dal figlio primogenito del primo re di Numenor, Vardamir Nolimon. I due si incontrarono per la prima volta nel 3132 nei giardini di Armenelos. Le tragiche vicende della sua vita la rendono uno dei personaggi più commoventi della Seconda Era.

Nel Silmarillion, infatti, Tolkien spiega come ella, alla morte del padre, fosse stata costretta a sposare suo cugino Ar-Pharazon, contro la sua volontà e contro la legge di Numenor, che proibiva matrimoni fra consanguinei. Un’altra breve nota descrive la sua morte, avvenuta durante la Caduta. Altri dettagli sulla sua vita non sono noti.

Per questa ragione ho deciso di farne uno dei personaggi principali dei miei racconti: mi aveva affascinato questa principessa, costretta a sposare un uomo caratterialmente e politicamente diverso da lei, che invece apparteneva ai Fedeli, cioè ai Numenoreani che continuavano a venerare i Valar e a rispettare gli Eldar. Volevo capire, inoltre, perché era avvenuto il suo matrimonio: certamente per rendere la posizione del nuovo re più forte agli occhi dei suoi sudditi, ma questa spiegazione nulla diceva a proposito di Miriel stessa. Come aveva vissuto questo legame? Aveva amato qualcuno prima di sposare suo cugino? Ho così tentato di immaginare la vita giovanile di Miriel, negli anni che precedettero la morte del padre: l’incontro con Erfea rappresenterà per lei la speranza di un cambiamento possibile che sarà destinato però al fallimento e alla rovina, rispettando così la successione degli eventi del Silmarillion.

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Suggerimenti di lettura:

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Storia di Miriel – Una festa a lungo attesa…

Post-scriptum su Miriel

Il Ciclo del Marinaio

Il ciclo del marinaio, ispirato alle vicende narrate nei Racconti Incompiuti e nel Silmarillion di J.R.R. Tolkien, è l’affresco della storia della grande isola di Numenor, dalla sua ascesa alla gloria sino alla sua caduta; testimone e insieme artefice degli eventi della sua epoca è il principe Erfea, del quale il libro presenta le eroiche e sovente dolorose vicende.

Dalla nascita sino alla morte, nell’arco della sua lunga esistenza, Erfea avrà modo di interagire con i personaggi già noti al pubblico amante dell’epica tolkieniana: Sauron, l’Oscuro Sire di Mordor; i suoi crudeli servi, gli Spettri dell’Anello e il loro malvagio capitano, il Re Stregone; i saggi elfi, tra cui spiccano Elrond e Galadriel; i valorosi nani di Moria e altri ancora.

Omaggio alla voluminosa opera dello scrittore inglese, Il Ciclo del marinaio costituisce anche una rivisitazione dell’epos cavalleresco e classico, approfondendo la psicologia dei protagonisti e non mancando di sottolinearne le contraddizioni e le profonde inquietudini, servendosi di un linguaggio antico per trattare le universali tematiche della nostra civiltà e della nostra epoca.

Qualche consiglio utile per la lettura: se sei interessata/o a scoprire quale sia stata la genesi del mio romanzo, «Il Ciclo del Marinaio», ti suggerisco di leggere questi due articoli: In principio era…Othello, ovvero come nacque il Ciclo del Marinaio e …e arrivò il Marinaio! Corto Maltese, Aldarion ed Erfea.
Se, invece, preferisci addentrarti subito nella lettura dei vari racconti, puoi sfogliare le categorie che si riferiscono ai vari racconti, iniziando dall’articolo più in alto nella cronologia per finire a quello più recente. Per aiutarti nella lettura di questi racconti e agevolare la comprensione di nomi ed eventi notevoli, ti consiglio di leggere questi articoli: Cronologia della vita di Erfea e dei racconti del Ciclo del Marinaio e Dizionario dei personaggi de «Il Ciclo del Marinaio».
Infine, se vuoi apprezzare altre immagini come quella posta in evidenza in questo articolo, ti invito a dare un’occhiata alla categoria «Illustrazioni».
Per approfondire aspetti legati al pensiero e alle opere di Tolkien, puoi leggere gli articoli presenti nella categoria «Personaggi, luoghi e storie delle opere di Tolkien»; se hai apprezzato le versioni cinematografiche de «L’Hobbit» e del «Signore degli Anelli», ti suggerisco la lettura degli articoli inclusi nella sezione «Settima Arte».
Resto a tua disposizione per qualunque informazione e ti auguro buona lettura!

Da Numenor alla Terra di Mezzo: benvenuti, lettori de «Il Ciclo del Marinaio»!

Apro questo blog per scrivere, discutere e apprendere storie, canti e racconti ispirati alla Seconda Era della Terra di Mezzo, così come è stata concepita e descritta dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Qualche consiglio utile per la lettura: se sei interessata/o a scoprire quale sia stata la genesi del mio romanzo, «Il Ciclo del Marinaio», ti suggerisco di leggere questi due articoli: In principio era…Othello, ovvero come nacque il Ciclo del Marinaio e …e arrivò il Marinaio! Corto Maltese, Aldarion ed Erfea.
Se, invece, preferisci addentrarti subito nella lettura dei vari racconti, puoi sfogliare le categorie che si riferiscono ai vari racconti, iniziando dall’articolo più in alto nella cronologia per finire a quello più recente. Per aiutarti nella lettura di questi racconti e agevolare la comprensione di nomi ed eventi notevoli, ti consiglio di leggere questi articoli: Cronologia della vita di Erfea e dei racconti del Ciclo del Marinaio e Dizionario dei personaggi de «Il Ciclo del Marinaio».
Infine, se vuoi apprezzare altre immagini come quella posta in evidenza in questo articolo, ti invito a dare un’occhiata alla categoria «Illustrazioni».
Per approfondire aspetti legati al pensiero e alle opere di Tolkien, puoi leggere gli articoli presenti nella categoria «Personaggi, luoghi e storie delle opere di Tolkien»; se hai apprezzato le versioni cinematografiche de «L’Hobbit» e del «Signore degli Anelli», ti suggerisco la lettura degli articoli inclusi nella sezione «Settima Arte».
Resto a tua disposizione per qualunque informazione e ti auguro buona lettura!

Suggerimenti di lettura:

In principio era…Othello, ovvero come nacque il Ciclo del Marinaio

…e arrivò il Marinaio! Corto Maltese, Aldarion ed Erfea

Dizionario dei personaggi de «Il Ciclo del Marinaio»

Cronologia della vita di Erfea e dei racconti del Ciclo del Marinaio